Si comunica che in data 24/04/2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (G.U. n.96) il decreto ministeriale indicante le modalità di calcolo del contributo di revisione per il biennio 2019/2020 dovuto dalle società cooperative.

Il termine di versamento è fissato entro il 23 luglio 2019.
Il contributo verrà calcolato sulla base dei parametri rilevati sul bilancio al 31 dicembre 2018.

Inoltre Vi ricordiamo che la scadenza per il versamento del 3% sugli utili è fissato per il 31 luglio 2019.

Gli uffici U.N.I.COOP. e Nuovo Centro di Consulenza Tecnica
rimarranno chiusi dal 1 AGOSTO al 25 AGOSTO.
Riprenderanno la consueta attività il giorno 26 AGOSTO 2019.

Per urgenze contattare il nostro ufficio via mail segreteria.piemonte@unicoop.it

NOTIZIA DALLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, NUOVA RICHIESTA DAL PIEMONTE
La nuova richiesta della Regione Piemonte sull’autonomia differenziata sarà pronta entro l’autunno, dopo essere stata concordata punto per punto con il Consiglio regionale. Al termine di riunione di studio e di lavoro su questo tema, svoltasi mercoledì 24 luglio a Torino con la partecipazione del presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, dell’assessore all’Autonomia della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, e di esperti dell’Università di Torino, dell’Università del Piemonte orientale e di Ires Piemonte, il presidente Alberto Cirio ha comunicato che «abbiamo ereditato una proposta timida nei contenuti e nel metodo, ma adesso vogliamo imprimere alle nostre richieste più forza e velocità e portare questo tema al primo posto dell’agenda, perché l’autonomia è responsabilità, non egoismo, è maggiore efficienza, e può liberare risorse da investire in nuovi servizi. Alle 13 materie chieste attualmente ne aggiungeremo di nuove. Solo per fare due esempi: l’innovazione e la ricerca, ma anche il commercio internazionale. Non copieremo le richieste delle altre Regioni, perché il Piemonte ha esigenze diverse e di conseguenza ha bisogno anche di un’autonomia diversa, ma sfrutteremo tutte le possibilità consentite dalla nostra Costituzione per ottenere un’autonomia non solo differenziata, ma anche potenziata». Nei prossimi giorni, con il supporto dell’Ires, si metteranno a frutto le considerazioni emerse dalla riunione per predisporre una nuova versione del documento. Poi si procederà secondo un cronoprogramma annunciato dallo stesso Cirio: «Il 5 agosto andremo in Conferenza dei capigruppo per condividere il metodo che intendiamo seguire e nella Giunta del 9 agosto faremo una prima adozione del nuovo testo, che sarà aperto alle modifiche della specifica Commissione consiliare sull’Autonomia che verrà istituita a giorni dal presidente Allasia. Una volta condiviso, il documento tornerà in Giunta per l’approvazione finale e la trasmissione a Roma, al più tardi entro l’autunno, in modo da raggiungere Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Da quel momento partirà una azione in parallelo, che vedrà la Giunta a Roma a trattare con il Governo e la specifica Commissione del Consiglio regionale confrontarsi in Piemonte con gli enti locali, condividere ogni passaggio e socializzare al massimo questo percorso su cui si gioca il futuro della nostra regione». Ha aggiunto Allasia: «Non bisogna solo guardare a Lombardia e Veneto. È nostra intenzione costituire una Commissione permanente ad hoc per valutare la forma migliore di autonomia. Non possiamo più perdere tempo, i cittadini non capirebbero. Il Piemonte ha bisogno di autonomia». L’assessore Galli ha precisato che « q u e l l a dell’autonomia differenziata è una strada complessa. Dal 2001 ci sono stati vari tentativi di alcune Regioni per ottenere più margini di autonomia, ma nessuno è mai riuscito ad arrivare fino in fondo. Non esiste una legge attuativa del terzo comma dell’art. 116 della Costituzione e, quindi, è importante che tutti coloro che si sono battuti in prima linea, a cominciare da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, condividano il loro percorso con chi intende seguire la medesima strada. Siamo felici che il Piemonte si unisca in modo così deciso alla nostra battaglia». Attualmente la Costituzione italiana prevede che le Regioni possano chiedere particolari forme di autonomia su 3 materie esclusive (ambiente; tutela e valorizzazione dei beni culturali; giustizia di pace) e su 20 materie di legislazione concorrente (rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell’istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale)

TAV; IL PRESIDENTE CIRIO: «FINALMENTE DA CONTE PAROLE CHIARE E DI APERTURA»
«Finalmente parole chiare e di apertura sulla Tav, che confermano la posizione che la Regione Piemonte ha da sempre sull’opera. Queste erano le dichiarazioni che attendevamo da tempo»: il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha commentato così le dichiarazioni rilasciate nella serata di martedì 23 luglio dal premier Giuseppe Conte sulla TorinoLione. Cirio ha poi ringraziato il vicepremier Matteo Salvini «per essere riuscito a far superare le resistenze avute finora all’interno del Governo» ed ha esortato a procedere «con la formalizzazione all’Europa di questa posizione» e «ad andare avanti con i cantieri» perché «il Piemonte non può più aspettare». Il presidente del Consiglio ha dichiarato che «non realizzare il Tav costerebbe molto più che completarlo. Non realizzare l’opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell’accordo con la Francia. Per bloccarla non potremmo confidare nel mutuo dissenso di altri protagonisti, la Francia e la stessa Europa. A queste condizioni solo il Parlamento potrebbe assumere una decisione unilaterale, viste anche le leggi di ratifica adottate proprio del Parlamento su questo punto».