Una nuova fonte emergenziale derivata dalle risorse non utilizzate durante il 2020 grazie allo smart working potrebbe finanziare il welfare delle Pa

Lo smart working potrebbe finire per “aiutare” il welfare aziendale. Almeno nella Pubblica Amministrazione (Pa). La legge di bilancio 2021 non ha fatto bene al welfare aziendale.

Le risorse che le Amministrazioni risparmieranno per riduzione di straordinari e mancata erogazione di buoni pasto per i dipendenti pubblici in smart working potranno non andare “in economia”, ma potranno trasformarsi in nuove risorse per gli stessi dipendenti.
D’altronde una fonte della riduzione dei costi per lavoro straordinario è lo smart working che (almeno in ambito pubblico) è anche spesso la ragione del taglio secco dei buoni pasto (due tagli di non poco conto per le buste paga medie). “Con questa norma – spiega Scansani – quello che esce dalla porta (le tasche degli smart worker) potrebbe rientrare dalla finestra (sempre le tasche degli smart worker) con tutti i benefici (maggiori) che gli interventi di welfare aziendale sono in grado di generare”.

Articolo tratto da: Lo smart working “finanzia” il welfare aziendale (almeno nella Pa) – wewalfare.it