Il Piemonte prosegue fino al 3 maggio con la linea del rigore

“So che per tutti è un grande sforzo continuare a mantenere e rispettare la linea del rigore, ma è l’unico modo per non vanificare i sacrifici fatti finora“, ha commentato Cirio.

Il presidente Alberto Cirio ha firmato l’ordinanza con la quale la Regione Piemonte prosegue con la linea del rigore per il contenimento del Coronavirus:

tutte le regole in vigore in questo momento saranno prorogate fino al 3 maggio

– pertanto restano chiuse anche le librerie, le cartolibrerie e i negozi di abbigliamento per l’infanzia

resta salva, però, la possibilità di vendita con consegna a domicilio per tutte le diverse categorie merceologiche.

L’assessore al Commercio, Vittoria Poggio, aggiunge di “capire bene la difficile situazione che stanno vivendo i commercianti, ma le esigenze di tutela della salute ci impongono queste scelte”. Ha poi garantito che “non li lasceremo però soli, non soltanto sostenendoli in ogni forma di vendita a domicilio oggi, ma soprattutto con misure economiche specifiche di risarcimento per chi, come loro, ha subito insieme alla chiusura anche la concorrenza della grande distribuzione”.

IL TESTO DELL’ORDINANZA

CHIARIMENTI


L’ordinanza contiene anche una serie di raccomandazioni:

– accedere provvisti di mascherine nelle attività commerciali al chiuso e all’aperto (mercati) e su tutti i mezzi del trasporto pubblico anche non di linea;

– rilevazione sistematica della temperatura corporea ai clienti presso i supermercati e le farmacie, oltre che ai dipendenti dei luoghi di lavoro;

– le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità garantiscano un accesso prioritario a medici, farmacisti, infermieri, operatori socio-sanitari, membri delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate, della Protezione civile, soccorritori e volontari muniti di tesserino di riconoscimento;

– presso le attività produttive massimo utilizzo del lavoro agile, incentivazione delle ferie, dei congedi retribuiti e degli altri strumenti della contrattazione collettiva, sospensione delle attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione, assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio e strumenti di protezione individuale, sanificazione dei luoghi di lavoro, limitazione degli spostamenti all’interno e contingentamento dell’accesso agli spazi comuni.

Per quanto riguarda le colf, si fa presente che le “esigenze comprovate e indifferibili” si intendono riconosciute, a mero titolo esemplificativo, a chi presta servizio presso operatori sanitari, personale comunque coinvolto nella gestione dell’emergenza, persone anziane o autosufficienti con malattie croniche, o in situazione di fragilità che hanno difficoltà a adempiere agli acquisti di generi essenziali ed alle attività di igienizzazione dell’abitazione.