IL WELFARE CRESCE NELLE PMI: LO ATTIVA UN’AZIENDA SU DUE

«Il Welfare aziendale continua ad espandersi, soprattutto nelle Pmi». Lo scrivono il Sole 24 Ore e Avvenire a proposito della quinta edizione del Welfare Index Pmi promosso da Generali Italia e le principali associazioni di categoria. L’edizione 2020 del Rapporto ha visto più di 6.500 interviste a imprese di tutti i settori produttivi e classi dimensionali: da 6 fino a mille dipendenti. Le imprese attive in almeno quattro delle 12 aree “classiche” del welfare aziendale «hanno superato il 50% (è la prima volta che accade), il 78,9% ha confermato i programmi in corso, il 27,7% ne ha introdotti di nuovi o potenziato quelli esistenti. In questi 5 anni, le imprese attive sono praticamente raddoppiate, passando dal 25,5% del 2016 al 52,3% nel 2020». Un successo, quello che sta avvenendo nelle Pmi – il welfare aziendale orientato allo sviluppo sostenibile – che sta convincendo il Governo ad utilizzare parte delle risorse del Recovery Fund «anche in chiave welfare e anche per lo smart working», si legge su Avvenire.
Le imprese, dunque, di fronte all’emergenza Covid «hanno agito come oggetto sociale, non solo economico e di mercato, offrendo storie di straordinaria reattività e responsabilità: l’80% del campione ha fornito materiali e informazioni di tipo sanitario ai lavoratori, il 12% ha attivato canali di supporto e servizi di consulto medico e assistenza sanitaria a distanza, il 26,4% ha anche attuato iniziative aperte al territorio esterno a sostegno del sistema sanitario nazionale». Nel complesso, le aree nelle quali sono intervenute maggiormente le imprese sono state: sanità, sicurezza, assistenza, formazione, conciliazione vita-lavoro. Il futuro? Il 70% degli imprenditori raggiunti ha affermato che «lo strumento avrà sempre più rilievo perché fa crescere l’impresa in termini di produttività e occupazione».