La prima seduta in videoconferenza nella storia del Consiglio regionale ha portato all’approvazione del Documento di economia e finanza regionale 2020-2022) e relativa nota di aggiornamento, della Legge di stabilità 2020 e del bilancio di previsione finanziario 2020-2022.

Il documento pareggia sulla cifra di 19 miliardi, di cui quasi 9 dedicati alla sanità. Fra le altre cose, prevede la costituzione di un fondo dedicato all’emergenza Coronavirus:

“Nel Defr collegato ho cambiato completamente il paragrafo dedicato all’economia piemontese – ha puntualizzato l’assessore – Gli scenari economici si prospettano drammatici: uno dei comparti più toccati sarà il turismo, ma anche molti altri, fra cui l’auto, saranno fortemente penalizzati. Per l’economia è impossibile fare previsioni certe, ma la Regione metterà in campo tutte le armi che ha a disposizione”.

Nella sua illustrazione Tronzano si è soffermato su alcune misure assunte per l’emergenza:

“Stiamo iniettando liquidità nel sistema, circa 200 milioni di euro che dovrebbero dare un po’ di respiro a molte realtà fino a giugno, 56 milioni vengono impegnati nel fondo di garanzia, a sostegno del credito alle imprese, la moratoria sui mutui che le aziende hanno contratto con Finpiemonte libera altri 110 milioni. A questo si aggiunge l’attenzione al territorio, attraverso i 14 milioni ai piccoli Comuni per lavori che daranno ossigeno alle imprese locali. E poi i soldi dei canoni idrici alle Province, i 25 milioni risparmiati dai mutui della Regione con il decreto del Governo che andranno alle famiglie per le rette degli asili nido e della materna, all’agricoltura, alle imprese”.

Iniziative per il dopo emergenza

L’assessore ha inoltre annunciato che “stiamo iniziando a creare una task force per il dopo Coronavirus. Con noi, ne faranno parte le associazioni di categoria, i sindacati, gli enti locali e altri soggetti che hanno a cuore il Piemonte. L’organismo sarà aperto ai suggerimenti di tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione”.

Quanto all’Irap “intendiamo istituire un tavolo: non vogliamo intervenire finché non avremo una visione chiara della situazione. Dovremo valutare chi in questa crisi sta guadagnando di più e chi invece sta perdendo, per modulare le aliquote di conseguenza. E’ possibile poi che alcune grandi imprese ora con stabilimenti in Oriente vogliano tornare in Italia, e noi dobbiamo essere pronti, quindi abbiamo previsto uno sgravio per chi voglia insediarsi in Piemonte”.

 

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